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I Sassi di Matera
 
Matera è famosa per il suo eccezionale centro sto­rico, in particolare per i suoi rioni più caratteristici, il Sasso „Caveoso" ed il Sasso „Barisano“, che in­sieme al rione „Civita" formano un complesso nucleo urbano, oggi indicato come I Sassi di Matera, dal 1993 inclusi dall' U.N.E.S.C.O. nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Sassi di Matera
… Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi… Hanno la forma con cui, a scuola imma­gi­na­vamo l'inferno di Dante… in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelli di sotto… alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obbliquo, tutta Matera. … È davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante ..."
Da „Cristo si è fermato a Eboli“ di Carlo Levi     
Sassi di Matera
Matera è l'unico luogo della terra, i cui abitanti possono affermare che il loro è un luogo abitato da sempre, dove è facile ripercorrere la storia dell'uomo dal paleo­litico fino ad oggi, dai villaggi neolitici al vasto tessuto urbano della Civita e dei Sassi.
Sassi di Matera
Le grotte naturali, nume­ro­se nel territorio di Matera, sono state le prime dimore per gli uomini. Si comin­cia­va con una laboriosa opera di scavo, mentre una parte del materiale di risulta ve­niva utilizzato anche per chiudere l'entrata della grotta, tamponandola.
Sassi di Matera
Oltre che con lo scavo la grotta veniva ingrandita anche con un tipo di cos­truzione, chiamata „la­mio­ne“, che in pratica prolunga verso l'esterno la grot­ta. Lo scavo veniva proseguito a seconda delle esi­gen­ze, con numerose diramazioni.
Sassi di Matera
Nucleo antico della città, oggi quasi interamente disabitati, i Sassi ospitavano circa 15.000 persone fino al 1952, quando una legge dello Stato ne de­cre­tava lo sfollamento per motivi igienico-sanitari. La struttura urbana di questi quar­tie­ri è davvero unica: scavata nel tufo della Gravina di Matera, è costituita da un intricato avvicendarsi di vicoli e scale, di grotte e palazzetti signorili, di ar­chi e ballatoi, orti e ampie terrazze da cui sbucano, improvvisi, i caratteristici comignoli o i campanili di chiese sotterranee.
Incredibile è la stratificazione delle abitazioni servite da sistemi idraulici e cisterne completamente sca­vate nelle profondità del terreno e capaci di conservare l'acqua fresca e potabile anche nei periodi più caldi.
Dopo lo sfollamento del 1952 sono seguiti anni di dibattiti, riunioni, tavole ro­tonde, concorsi in­ter­na­zio­nali. Poi una legge dello Stato, nel 1986, riaccende le speranze che i Sassi non vengano dimenticati.
Una casa-grotta oggi adibita a museo
Famiglia di 10 persone che abitò
in una casa grotta fino al 1954
Alla fine del 1993 l'UNESCO dichiara i Sassi di Ma­te­raPatrimonio dell'Umanità da tramandare alle gene­ra­zioni future" e li elenca tra le 395 meraviglie del mondo. Finalmente la ca­pi­tale della civiltà contadina ritrova la sua dignità. Oggi nei Sassi fervono i cantieri.
 
 
 
 
 
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