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I promessi sposi | |||||
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La vicenda è ambientata
in Lombardia tra il 1628 e il 1630, al tempo della dominazione
spagnola, negli anni di una grande epidemia di peste. I due
protagonisti
Don Abbondio, il curato
che deve celebrare il matrimonio, è minacciato dai bravi,
gli sgherri di don Rodrigo, e per paura si sottrae al suo impegno.
Per un caso fortunato, Lucia sfugge al rapimento ordito da don
Rodrigo e con l'aiuto di Fra Cristoforo si rifugia a
Monza, in un convento. Qui la superiora Suor Gertrude,
alla cui protezione è affidata, la inganna, e permette
che venga rapita dagli uomini di un criminale, l'Innominato,
a cui si è rivolto don Rodrigo. Portata al castello dell'Innominato,
Lucia riesce a commuovere l'animo di quell'uomo indurito da
tante crudeltà, ma anche tormentato dai rimorsi. L'Innominato
si pente e si converte alla fede davanti al cardinale Federigo
Borromeo. |
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I Promessi Sposi (1941) di Mario Camerini_1/8 | |||||
Lucia è libera e, insieme alla madre, viene ospitata nella casa di don Ferrante a Milano. Nel corso di questi avvenimenti Renzo, che ha raggiunto Milano, viene coinvolto in una protesta contro la mancanza di pane e sta per essere arrestato, ma la folla lo aiuta a fuggire. Riesce poi ad arrivare a Bergamo e a trovare ospitalità e lavoro presso un cugino. | |||||
Intanto agli orrori della guerra si aggiungono quelli della peste: i Lanzichenecchi, le truppe mercenarie dell'esercito imperiale (calate in Lombardia dalla Germania per dare man forte alla Spagna contro il Ducato di Savoia e la Francia), diffondono il contagio. | |||||
A causa della peste Milano perde
la maggior parte dei suoi abitanti. Anche Renzo e Lucia si ammalano ![]() |
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Una prova di lettura | |||||
KAPITOLO 1: Quel ramo del lago
di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte
di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e
del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi,
e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra,
e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge
le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio
questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa,
e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le
rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e
rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, ![]() |
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